MEMORIE DEI FILO’

EMANUELE BRUTTI

Raccontare la Lessinia non può prescindere dal parlare di Attilio Benetti. Benetti è stato, da autodidatta, il più profondo conoscitore della Lessinia, non soltanto dal punto di vista etnico e geografico ma anche da quello del folklore. A lui dobbiamo il museo dei fossili di Camposilvano e sempre a lui dobbiamo la spiegazione dei vari fenomeni carsici dove la popolazione locale ha ambientato i racconti dei filò.
La scelta di fotografare un luogo guidato dai racconti dei miti e delle leggende che lo contraddistinguono è stata naturale per me perché attirato dalla fascinazione di sviluppare un progetto che ha a che fare con la memoria di gesti e riti antichi che oggi non esistono più.
Tutti i “vecchi” della Lessinia ricordano dove e come venivano organizzati i filò, le persone che ci andavano e quello che facevano, ma il contenuto dei discorsi e dei racconti che caratterizzavano quelle serate resta un ricordo vago. Erano storie trasmesse in forma orale che sarebbero andate inevitabilmente perse se Benetti non avesse creato un’antologia dei racconti dei filò a cui mi sono ispirato per restituire in forma visiva, in un ipotetico dialogo tra immagini e leggende, non tanto l’atto di trovarsi nelle stalle quanto più dei fermo immagine delle storie che nei filò i montagnari si tramandavano.
Il mio scopo è alimentare un vivo interesse attraverso le fotografie al recupero di racconti che sono direttamente collegati con quella che era una volta la vita nelle comunità della Lessinia e con cui le nuove generazioni non sono confidenti perché, come scrive L.Levy-Bruhl “nella mentalità primitiva è tipica la preferenza per una spiegazione mistica o magica di un fenomeno al posto di quella scientifica; il primitivo rifiuta le cause naturali e il suo pensiero volge immediatamente verso il soprannaturale”.

 

www.bruttiemanuele.com

 

BIOGRAFIA

EMANUELE BRUTTI Nato nel 1984 a Verona. Dopo aver vissuto tra Germania e Irlanda ha frequentato nel 2013/2014 un master in fotogiornalismo presso l’agenzia Luz a Milano. Come fotografo è particolarmente interessato a progetti a lungo termine focalizzati sulla relazione tra eventi sociali, le persone e l’ambiente in cui vivono. Il suo desiderio di cooperare con differenti artisti lo spinge a fondare, assieme a Chiara Bandino e Francesco Biasi, Fonderia 20.9 uno spazio culturale che si occupa di fotografia contemporanea. Attualmente vive e lavora a Verona.

FESTIVALS
“Just another boxer” – Bitume Photofest Lecce 2014
“Just another boxer” – Les Boutographies Photofest Montpellier 2015
“Index G” – SIFEST 2018 Savignano sul Rubicone (IT) 2018
“Index G” – Fonderia 20.9 2018
SÅM – ESPLORAZIONE VISIVA DELLA LESSINIA – Lessinia Film Festival 2018
SÅM – ESPLORAZIONE VISIVA DELLA LESSINIA – Fonderia 20.9 2019
“Index G” – But Still, It Turns – ICP New York – 2021

LIBRI
“Index G” – shortlisted Luma Rencontres Dummy Award 2018 Arles
“Index G” – shortlisted Kassel Dummy Book Award 2018
“Index G” – 1st place XV PREMIO Marco Bastianelli 2019 BEST ITALIAN PHOTOBOOK 2019
“Index G” – shortlisted Best Photography Book of the Year Award PHOTO ESPAÑA 2019

ALTRO
“Traces” – Honourable mention nominee PH MUSEUM mobile photo prize 2020
“Traces” – winner of MIKROS Call – A call to think big and look at what is small – D.O.O.R. 2020