ACQUA DURA

NICOLO’ LUCCHI

Il carsismo si sviluppa principalmente a seguito della disgregazione e dissoluzione delle rocce calcaree. Questo fenomeno, che contraddistingue la zona della Lessinia e non solo, si sviluppa mediante le acque piovane, che scivolando sul terreno si arricchiscono di anidride carbonica, che a sua volta a contatto con la roccia calcarea inizia a dissolverla chimicamente.
Questo processo affascinante non si risolve solo con la dissoluzione della roccia ma al tempo stesso con una fase costruttiva determinata dall’acqua ricca di carbonato acido di calcio che, infiltrandosi nelle grotte sotterranee, inizia a gocciolare e fa precipitare il carbonato di calcio che, liberandosi dall’anidride carbonica, da inizio alla formazione di stalattiti e stalagmiti.
Accade in natura che un elemento generi ciò che lo conduce ad esaurimento.

Affascinato da questo processo di distruzione e creazione, tramite la fotografia, ho realizzato un contenitore per le varie forme in cui l’acqua, protagonista indiscussa del mio lavoro, può trasformasi e può trasformare la materia circostante.
 Il mio pensiero trova quindi riscontro nella realizzazione di un’immagine creata dalla natura stessa; ho voluto lasciare il comando agli elementi naturali, restare in disparte aspettando la formazione di un’immagine nata da un processo infinito.
La mia installazione è composta da una scultura “temporale”, che consiste in una collana di pietre carsiche legate al soffitto; al di sopra della stessa, mediante l’utilizzo di una semplice bottiglia, scende dell’acqua con pH acido. L’acqua gocciolando sfrutta la gravità per percorrere la collana di pietre e con la sua acidità dissolve la superficie di esse.

Come nel processo geologico del carsismo, l’acqua porta con se il materiale disciolto nel suo percorso e termina giungendo sulla carta fotografica posizionata sotto l’installazione.
La carta fotografica nera è il risultato dell’esposizione della stessa alla luce della grotta dell’acqua a Velo Veronese. Questa carta diventa contenitore del residuo che l’acqua dissolve dalla scultura di pietre ricche di carbonato di calcio.
Quest’ultimo, diventando solido una volta che l’acqua evaporerà, lascerà una traccia indelebile sulla carta. 
Ciò che rimane alla fine sarà il disegno dell’acqua e del carbonato di calcio sulla carta a testimonianza di tutto il processo di erosione. 

Ai lati della scultura ho posizionato delle immagini che documentano il mutamento dell’acqua all’interno del territorio della Lessinia.
Il tempo si muove lento attraverso questi processi geologici e l’acqua nei suoi stati porta con se la memoria di questo paesaggio in trasformazione.

BIOGRAFIA

NICOLÓ LUCCHI è nato a Verona il 22 maggio 1991 dove vive e lavora. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti LABA a Brescia. Dal 2015 lavora come assistente presso l’Accademia LABA e come fotografo e graphic designer freelance.

Mostre e Residenze:
2019 | Fonderia 20.9, Verona
2019 | ISSP Summer School, Latvia
2018 | Residenza SÅM, Lessinia
2018 | Biblioteca Civica, Bosco Chiesa Nuova, mostra collettiva
2017 | FotoPub Festival, Novo Mesto, Slovenia, mostra collettiva
2017 | Fonderia 20.9, Verona, ORIGO, mostra collettiva
2015 | Rosignano Foto Festival, Castiglioncello, Dailyimageproject, mostra collettiva 2014 | Space Visual Art, Brescia, CORNERS 2014, Dailyimageproject, mostra collettiva.

Nicolò Lucchi porta avanti una ricerca nella quale approfondisce e sperimenta il rapporto tra fotografia e scultura, i suoi progetti indagano i limiti della fotografia e i suoi aspetti materiali. Nel lavoro di Nicolò la percezione è messa in discussione e la fotografia è lo strumento per smontare la realtà e ricostruirla con nuovi significati. Le sue installazioni sono composte solitamente da fotografie, oggetti e sculture che obbligano lo spettatore a confrontarsi con lo spazio bidimensionale dell’immagine e quello tridimensionale dell’ambiente circostante.
Nei suoi ultimi lavori indaga il modo in cui il territorio si modifica e come le immagini possano prendere forma dai processi naturali.